lunedì 5 marzo 2012

SE LA LINGUA DEL VENTO


Se la lingua del vento nel camino canta
e il suo spirito scivola negli spifferi e sbatte
è ogni volta il sussulto della verginità,
verità gridata ai margini del bosco,
passeggiata della morte nella radura del suo occhio.

Se la lingua del vento canta
non smettere mai di sentire come chiama l'occhio,
come brilla la carne se si spegne la luce
nel battesimo sonoro dello scheletro.

Quando canta la lingua del vento
e arde un fuoco ossigenale
il mio idolo è il movimento:

quando lui tiene la morte dentro
e fa parlare lei che di cruciali silenzi
lo rende verboso maestro,
allora io sono colei che nasce per portare fuori.

Quando la lingua del vento
sparge pollini nelle sue pupille
e nella sua bocca la morte
getta un germoglio oracolare,
allora io sono colei che nasce per portare fuori.

Se la lingua del vento,
appesa al suo collo,
viene come un viandante
cantando ogni volta la verginità,
saremo larve sacre nutrite di noi stesse
a portare sulle ossa
un fuoco che non brucia.