giovedì 27 giugno 2013

DENTRO


Dentro
palpitante
eccesso di grazia
mi muovo
nuoto
un nuovo cielo
placenta blu denso
dentro
vertigine ingombrante
sento
il soffio del vento
esalo
un grido
-l’estremo-
liscio come l’ olio
bollente
abito di pelle
calda carne animale
cuore
batte
raccoglie
ciò che ha seminato
dentro
tendo 
verso
divento
uno
entro
oltre
il limite
del tuo corpo acceso
fremo
fuoco  sacrificale
altare
la tua spina dorsale
in ginocchio
prego
tremo
annego
alluvione di grazia
il raccolto nuovo
di nuovo
credo
vedo
il pozzo
delle tue labbra taglienti
ci entro
mi apro
spazio
aperto
salgo
esplodo
mi perdo
atomi stelle
stella cadente
ritorno
ti afferro
mi aggrappo
fondo
ti tengo

dentro.

lunedì 3 giugno 2013

SIMBIOSI



Simbiosi di spiriti
che vengono senza bisogno di entrare,
ombre di carne
prendono il thè dietro di me.

Tra veglia e veglia
mangiarti la carne,
restituire le ossa alla pietra,
in comunione
Elettrica,
tra pelle e pelle
la linfa portante
-La priorità!-.

A posteriori
diventiamo quello che siamo
pietra bianca su valli di carne
nati coi crani rivolti a occidente,
canti d’ ottone.

Io credo
che il desiderio è il mondo,
che la tua bocca graffito
accende canti rupestri di milioni di anni
e carezze d’ossa,
spiriti scheggiati da attriti,
desideranti,
in fiamme infondo
segreti,
pelle di luna: berti!,
e immortalità.










domenica 2 giugno 2013

TAKIPIRINA

Lenire pece dentro la luce.
Così Eva morì amando,
inguine illanguidito
sulla preghiera della sera
che solleva fiumi azzurrini 
a crepuscoli sacrificali
e fragili patologie.

Pronto per una vita nuova
quando gridavo ancora,
e non accenna a fermarsi,
lunga vacanza
in suoni
e colori
si attarda.

Appollaiato alla porta del bagno
somigli a te da bambino
e già mi rivedo da grande.
T'imparo ricordandoti.
Portavi un sorriso come il sole in gennaio
e il vestito della comunione

m' infastidisce il rumore delle autovetture
stese su asfalti di velluto
lunghi tappeti rossi
di pendolari
ritardatari
avventurieri
su inguini illanguiditi..

Prego lembi di pelle
stesi su corde vocali
ad asciugare
all' alito estivo della tua voce.
Miraggi marini
in gole desertiche
ma
le parole non sono carne.

Sull' orlo del burrone
sapere
che l' unica cosa che mi è andata dritta nella vita è storta
e che dove sono
è un po' casa mia e un po' casa tua:
takipirina.

Internare respiri
e piovere mondi:
responsabilità.
Dal lato in cui cade la matita
nasce qualcosa dalla mia gola.
Piove pianto di latte in agosto
e strilla gridi di miele.
Siamo universi neonati.