sabato 14 gennaio 2012

IL CORPO PERFETTO



Il nuovo giorno ha in serbo un corpo perfetto
erede del derma che drena l'atto.

L'ho visto su dune ventose
ombelicale potenza di fiori di carne dischiudersi
e con ventagli di contagi verbali incoronarsi
ai lamenti lessicali del limbo fruttifero.

Ho visto sugli strati della pelle lunare
i moti di lombi lunatici effondersi
nell'eco secolare di strali di semi tesi.

Nelle sue piaghe abita il buon augurio,
risuona in fondo alla gola il canto del tempo.

Nella sintassi impazzita della sinapsi
è la sintesi dell' occhio,
sulle ossa l'anello di genesi ininterrotte,
nell'utero l'eterno intreccio del cosmo.

SENZA SOLE SIDEREO SILENZIO


Senza sole sidereo silenzio:
nei vicoli di ghiaccio cimiteri di elefanti
dormo nel buio sulle loro eterne carcasse.
Solo nel sole sento le forme cangianti.

Specialmente se Venere si veste di sere rosate
c'è l'attesa perlacea del tuo nome
germinato nelle pieghe delle mie terre
nel palpito leggero dell'estate
delle mie ossa cantanti.

Così nei solchi stanchi scavati dalla febbre
così nelle notti di nero latte colato
dalla morte delle stelle
il tuo credo solleva orizzonti correnti.

Allora di liberi aneliti correranno nell'alba piedi d'argento
nel tempo benedetto dal ritmo di sangue sparso,
picchieranno azzurri di tumulti attoniti i canti
lambiranno le volte del cielo, sorgenti.