Cammino più spesso per raccogliere fiori.
Nel giardino
segreto cammino, dove scendendo si sale.
Ho scavato
uno spazio,
un cunicolo
azzurro,
nel punto
più profondo del pianeta,
nella botola
segreta
nascosta
sotto al tappeto.
Sottile m’
insinuo nella crepa sul muro
Infondo al
cervello,
Dove la
memoria cede,
E da li vi
guardo,
prima della
profezia.
Sto dove
stona la nota,
dove cade l’
occhio
in un punto
morto del tempo,
sotto agli
artigli dell’ incubo.
Quando la
pressione collassa
sono sudore
freddo,
il punto di
rottura,
la goccia
che fa traboccare il vaso.
Sotto al
pavimento sto,
sotto
all’acqua sotto alla buca che il bambino scava,
Giù nei fondali
di pesci ciechi,
nelle
viscere della terra
dove le
radici più antiche si posano sulle mie spalle,
nel nucleo
igneo del mondo,
più giù
dell’abisso.
Sono sotto
al bosone,
inchinata ai
tuoi piedi.
Bellissima. Profondamente.
RispondiEliminaSono contenta che Ti piaccia. M' inchino.
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