domenica 1 settembre 2013

Nel punto in cui l' incubo scade


Nel punto in cui l’ incubo scade
la luce ferisce la mia voce spellata.
Niente
può inchiodare l’ evvai della mia lingua stoppino
quando assolve il brusio degli omicidi,
non gli uomini nerovestiti con le loro croci,
né l’indomani anestetico.

Nel punto in cui l’ incubo scade
cammina una bambina dagli occhi di ciniglia
e grida il segreto dei colori
agli spaventapasseri inghiottiti dal sole
e niente taglierà i suoi piedi di marzapane,
né ruberanno i punti esclamativi nelle sue tasche
finchè censura non smorzerà le fiabe.

Nel punto in cui l’ incubo scade
la primavera si slaccia la zip
e sborra polline nel grembo dei fiori,
e niente ammazzerà il grido del suo amante
che giace rappreso nel sole
se il meridiano del cielo zaffiro viene,
con gambe a spillo e ali spiumate,
disteso nel mezzogiorno delle mie mani.

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